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Settori d’impiego

Settori d’impiego

Vari e numerosi sono i settori di impiego nei quali i nostri prodotti trovano uso, dai settori più tradizionali come gli scambiatori di calore, all’automotive, alla realizzazione dei circuiti frigoriferi passando per i contatti elettrici e la realizzazione di utensili vari: Ovunque sia necessario unire due metalli (e non solo) vi è la possibilità di adoperare leghe e disossidanti per brasatura. La dimensione del settore, l’esigenza di produttività oltre che il consolidamento delle tecnologie relative creano di fatto delle preferenze nell’uso di una tecnica piuttosto che un altra, di un materiale piuttosto che un altro. Nelle pagine sottostanti mostreremo una serie di esempi per familiarizzare con il nostro mondo. Novità, particolarità oltre che approfondimenti possono essere visti anche sul nostro blog

Si ha notizia di scambiatori di calore come li intendiamo oggi a partire dal tardo periodo repubblicano di Roma, come elemento scaldante dell'acqua dei calidaria delle terme. Lo scambio termico nei calidaria avveniva facendo passare i fumi di combustione della legna a contatto di lastre di pietra sul cui lato opposto era fatta passare l'acqua da scaldare. In tempi successivi i fumi sono stati fatti passare in canali praticati sempre nella pietra, realizzando così un rudimentale "fascio tubiero". In tutti questi casi, però, mancava il contenimento del fluido freddo (l'acqua) e quindi la definizione di scambiatore è discutibile.
Sono invece scambiatori a tutti gli effetti i serpentini utilizzati nella distillazione – o meglio, nella condensazione del distillato – già nel Medio Evo. Tra il XVIII–XIX secolo sono state introdotte le caldaie a tubi di fumo in cui, oltre al calore radiante del focolare, si sfrutta il calore sensibile dei fumi, e sono stati realizzati i condensatori, parte essenziale del motore a vapore, sin dalla nascita configurati come fasci tubieri. Se alla base dei moderni scambiatori di calore il principio non è cambiato possiamo però affermare che mai come negli ultimi anni (anche grazie ad una sensibilità ecologica più forte) le ricerche sull'efficenza energetica hanno prodotto innovazioni sullo scambio di calore e che l'industria collegata ha svolto ingenti investimenti sui materiali utilizzati e sulle metodologie di brasatura.
Pochi settori hanno segnato, come l'industria Automobilistica la storia economica, sociale e culturale del 20° secolo. L'automobile, prodotto per eccellenza della società del consumo opulento, ha contribuito a strutturare lo spazio geografico, ha influenzato e determinato le politiche di trasporto, di pianificazione del territorio, energetiche, industriali e ambientali. La domanda di automobili ha un forte valore simbolico e di status, in quanto non risponde soltanto al bisogno di trasporto, ma anche all'affermazione dell'individualismo. Il settore automobilistico è stato il luogo privilegiato di sperimentazione e di generalizzazione di innovazioni tecnologiche e di nuove forme di organizzazione del lavoro, come il fordismo, lo sloanismo e il toyotismo.
La progettazione di nuove case e nuovi alberghi ha fatto crescere il settore dei termoarredi: elementi nati per riscaldare gli ambienti domestici che hanno trovato una nuova form e un nuovo utilizzo per incontrare la fantasia degli architetti e degli arredo design. Ciò che prima era tuttalpiù un elemento di necessità all'interno dell'arredo domestico diventa ora egli stesso oggetto di design. Vediamo come vengono realizzati questi elementi che possono assumere a volte vere e proprie forme di arte contemporanea.
Durante il XIX secolo vi sono state importanti rivoluzioni nel campo dell'alimentazione. In particolare, fu molto importante "la conquista del freddo", ossia l'invenzione della macchina frigorifera, avvenuta e brevettata nel 1851 dall'americano John Gorrie e poi nel 1915 da Albert Einstein, successivamente perfezionata dal tedesco Windhausen, dall'inglese Reece e dal francese Tellier.
A quest'ultimo si deve anche la realizzazione del primo impianto frigorifero su un piroscafo, le frigorifique, che nel 1876 trasportò in Francia un carico di carne precedentemente macellata in Argentina, dopo un viaggio di 105 giorni. La tecnica venne poi applicata ai vagoni ferroviari, come nel caso del treno intercontinentale che partiva dalla California. Sul piano alimentare tutto questo significò il superamento delle tecniche tradizionali di conservazione (per salagione, per essiccazione, ecc.) la cui comune caratteristica era quella di alterare le qualità nutrizionali e organolettiche degli alimenti. Con la conquista del freddo invece i prodotti si riuscivano a trasportare e conservare per lunghi periodi mantenendo caratteristiche simili a quelle originali.
Lo sviluppo dei commerci in tutto il mondo oltre a garantire maggiori quantità di derrate alimentari portò a quel fenomeno chiamato da molti storici "delocalizzazione dei gusti alimentari": mentre fino ai secoli precedenti la gente si nutriva quasi esclusivamente di alimenti prodotti nella zona in cui viveva, grazie alla "conquista del freddo" alle persone fu possibile accedere a cibi esotici, prodotti a migliaia di chilometri di distanza. Oltre ai prodotti consumati, anche il gusto cominciò a "delocalizzarsi" dando origine a quel processo di globalizzazione alimentare che culminò con la fine del XX secolo. Il primo frigo domestico venne messo in vendita nel 1913.
Tavoli, sedie, letti, oggetti d’arte lampadari: numerosissimi sono gli oggetti presenti nelle nostre case, oggetti semplici di uso comune o opere di design, icone delle creatività. quanti e quali oggetti non pensavate potessero essere fatti con la saldobrasatura?
La pietra filosofale sarebbe dotata di tre proprietà straordinarie:
fornire un elisir di lunga vita in grado di conferire l'immortalità fornendo la panacea universale per qualsiasi malattia;
far acquisire l'onniscienza ovvero la conoscenza assoluta del passato e del futuro, del bene e del male (cosa che spiegherebbe anche l'attributo di "filosofale");
la possibilità infine di trasmutare in oro i metalli vili (proprietà che ha colpito maggiormente l'avidità popolare).
Quanto all'orafo egli ben sa che per trasformare del semplice oro in un opera fine è necessario ingegno, manualità e conoscenza degli strumenti, tra cui la brasatura...